Competitive Data ha completato l’analisi dei bilanci delle prime 250 società di capitali realizzatrici di prodotti in cemento e calcestruzzo, prevalentemente per l’industria edilizia, per il triennio 2014-2016.
Ricavi in aumento, exploit dell’EBITDA
I ricavi complessivi, pari a 4.408 mio di euro, registrano un aumento del 4,1% nel 2016, con le regioni del Nord Ovest che ottengono la performance migliore, +7,2%, seguite dalle regioni del Nord Est con un incremento del 4,4% e dalle regioni del Sud e delle Isole con +3,7%, chiudono le regioni del Centro in flessione dell’ 1,6%.
A livello regionale la Basilicata mostra una crescita molto forte, +19,8%, mentre, da lato opposto, il Lazio fa segnare una sensibile flessione del 22,3%.
Il dato complessivo vede l’EBITDA crescere del 50,2%, trascinato dalla sensibile accelerazione delle regioni del Centro, +703,2%, che invertono sensibilmente il trend mostrato per i ricavi, seguite dalle regioni del Nord Ovest in aumento del 27,7%, e dalle regioni del Sud e delle Isole, +13,8%, chiudono le regioni del Nord Est con +5,9%.
Raggruppando le aziende per classi di fatturato otteniamo la crescita maggiore nel cluster compreso tra 10 e 30 mio di euro, con una variazione positiva del 11,1%, seguite con una crescita del 2,5% dalle aziende con fatturato superiore ai 30 mio di euro, chiudono praticamente stabili le aziende con fatturato inferiore a 10 mio di euro.
Settore ancora in perdita ma in miglioramento
Per quando riguarda gli utili/perdite, il dato cumulato del 2016 è negativo per 198.749.000 euro, ma in sensibile miglioramento rispetto al valore del 2015 di -338.791.000 euro.
L’utile/perdita medio per regione vede il Lazio segnare il valore positivo più alto con 4.182.000 euro mentre la regione Lombardia registra una perdita media pari a -5.186.000 euro.
L’incidenza delle perdite sul fatturato è del 4,51% nel 2016, in miglioramento rispetto al 2015 che registrava un -8,0%.
Nel 2016 sono 182 le aziende che chiudono l’esercizio in utile e 69 in perdita, tendenza invariata rispetto al 2015.
Gli indici di redditività
Aggregando i bilanci delle società che realizzano nel settore dei prodotti in cemento e calcestruzzo una quota superiore al 50% dei ricavi si ottiene il bilancio somma settoriale, dal quale vengono calcolati i valori medi di riferimento con cui confrontare le performance aziendali.
- Ritorna in positivo il ROE
Il ROE medio nel 2016 è stato del 7,1%, ritornando su valori positivi dopo il -112,3% del 2015, ed il -27,4% del 2014.
L’indice, che è dato dal rapporto tra Utile e Patrimonio netto, rappresenta la redditività per i soci.
- Ritorna in positivo il ROI
Il ROI evidenzia la capacità di generare reddito operativo, cioè il risultato ottenuto senza considerare gli oneri finanziari, il reddito della gestione straordinaria e le imposte, utilizzando al meglio, e in modo efficiente, gli investimenti.
Il ROI medio è stato del 5,6% nel 2016, in netto miglioramento rispetto al -31,5% del 2015, e -11,9% del 2014.
- Margini sulle vendite ai massimi del triennio
Il ROS è il margine operativo sulle vendite. La media del 2016 è stata del 3,3%. Questo significa che per ogni euro di ricavi, tolti tutti i costi operativi, quello che rimane è 3,3 centesimi. Il valore è il più alto, ed il primo positivo, del triennio, infatti è stato del -20,8% nel 2015, e -10,7% nel 2014.
Segue lo stesso andamento l’EBITDA medio rispetto al fatturato, o margine operativo lordo, passato dal -3,3% del 2014 all’1,3% del 2015, e attestandosi al 7,3% nel 2016.
Rischio finanziario molto elevato
Il rapporto di indebitamento, o leverage, rappresenta indirettamente la proporzione esistente tra risorse proprie e risorse di terzi utilizzate per finanziare gli impieghi ed è pari al rapporto fra totale capitale investito e il patrimonio netto, misurando il cosiddetto “effetto leva”. Nel 2016 il rapporto di indebitamento evidenzia un valore pari a 6,0, in area di forte squilibrio finanziario, ma in miglioramento rispetto al 7,5% del 2015.
L’incidenza media degli oneri finanziari sul fatturato è stata del 1,1%, in leggero miglioramento rispetto all’1,9% del 2015.
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